La Resilienza al Clown&Clown Festival 2016!

Quest’anno il tema del Clown&Clown Festival sarà la resilienza e il vento che gira porta il profumo di tante margherite col naso rosso, elette a simbolo di questa edizione. Ma cosa vuol dire essere resilienti? In questi ultimi anni è un termine che si sente sempre più spesso. Viene usato molto in psicologia ma anche dai movimenti di decrescita felice, in permacultura e nella crescita personale. Cerchiamo di capire meglio cos’è.

La resilienza è il processo di adattamento di fronte ad avversità, traumi, tragedie, minacce ma anche fonti significative di stress – come i problemi familiari e nella relazione, gravi problemi di salute, stress finanziari o sul posto di lavoro. Essere resilienti significa sapersi riprendere dopo un’esperienza difficile o comunque adattarsi facilmente ai cambiamenti.

Noi umani, effettivamente, siamo una specie piuttosto resiliente. La gente dimostra comunemente buone capacità di recupero e adattamento di fronte alle avversità o a situazioni ostili. Basti pensare che siamo riusciti a costruire civiltà ad ogni latitudine (al polo nord e all’equatore) e che, nonostante gli attacchi terroristici o i disastri naturali, siamo capaci di rialzarci e ricominciare a costruire.

Essere resilienti non vuol dire non sperimentare difficoltà o disagio. Il dolore emotivo e la tristezza sono normali in chi ha subito delle avversità nel corso della vita. La strada per diventare dei campioni di resilienza, in effetti, può comportare un notevole stress emotivo. La resilienza non è una caratteristica che la gente possiede o non possiede, implica piuttosto una serie di comportamenti, pensieri e azioni che possono essere apprese e sviluppate da chiunque.

Quindi tutti possiamo diventare resilienti?

La resilienza si sviluppa grazie a una combinazione di fattori. Molti studi dimostrano che il fattore primario per sviluppare questa meravigliosa capacità sta nell’avere relazioni affettive di qualità e di sostegno all’interno e all’esterno della famiglia. Le relazioni che creano amore e fiducia, che ci forniscono dei modelli, che incoraggiano e rassicurano ci aiutano a costruire la nostra resilienza.

Strategie per costruire la resilienza

 

Sviluppare la resilienza è un percorso del tutto personale. Non tutti reagiscono allo stesso modo agli eventi traumatici o stressanti, quindi un tipo di approccio potrebbe funzionare per qualcuno ma non per un altro. Ecco quindi una serie di consigli per cominciare il vostro percorso personale verso una maggiore “adattabilità”.

  1. Sii flessibile. Le persone resilienti sono pronte di fronte alle sfide che la vita propone. Sono capaci di modificare i propri obiettivi e trovano sempre il modo di andare avanti adattandosi alle circostanze.
  2. Cosa ho imparato? Quando affronti un’esperienza negativa cerca sempre d mettere il focus sulla lezione positiva che hai potuto apprendere. Quando sei di fronte a un problema non concentrarti sulla lamentela. Lascia stare i “Perché proprio a me?” e non sentirti una vittima. Chiediti piuttosto cosa puoi fare di diverso la prossima volta per avere un risultato migliore.
  3. Azione! Pensa a cosa puoi fare per migliorare la tua situazione e poi… fallo! Le persone resilienti lavorano sulla risoluzione del problema piuttosto che lasciarsi paralizzare dalla negatività.
  4. Connettiti. Nutri le tue relazioni con gli amici e in famiglia. Quando ti troverai in un momento difficile non ritirarti nel guscio, non allontanarti dagli altri. Essere resilienti vuol dire anche sapere di poter fare affidamento su qualcuno. Accetta l’aiuto delle persone che ti vogliono bene e che vogliono supportarti (che non vuole dire passare del tempo con qualcuno che si lamenti insieme a te di tutte le disgrazie che accadono!)
  5. Rilascia la tensione. Assicurati di avere una valvola di sfogo per esprimere le tue emozioni e lasciar andare lo stress e la tensione. Puoi cominciare a scrivere un diario ogni giorno, andare a camminare o correre a contatto con la natura, colorare dei mandala, meditare, frequentare un gruppo di counseling, un club della risata o cominciare a fare volontariato. Le possibilità sono infinite, qui ne abbiamo elencate solo alcune.

Andrea Caschetto… il nostro esempio di resilienza

Il clown è un essere naturalmente resiliente. In questi anni lo stesso ente che organizza il festival ha dato prova di grande resilienza. Siamo un gruppo di persone che deve continuamente fare fronte a nuove sfide, che impara a collaborare, che ogni anno è costretto a risolvere nuovi problemi e in tempi ristretti. Ma uno degli esempi più belli di resilienza che il Clown&Clown Festival può regalarvi è Andrea Caschetto, giovanissimo ragusano che, dopo la diagnosi di un tumore al cervello, un intervento delicatissimo e anni pieni di buchi nella memoria ha deciso di girare per gli orfanotrofi per scoprire che le emozioni non si dimenticano. È stato applaudito anche all’ONU e quest’anno avremo l’onore di averlo con noi.

“Quindi avete capito perché questo nuovo look? Per mettere alla luce del sole la mia bianca cicatrice. Per festeggiare con lei e con i miei piccoli amori il mio vero compleanno, 10 anni di piena vita. E poi un messaggio per tutti voi, non avete bisogno di un tumore per amare qualcosa che possiamo perdere ogni giorno. Affrontate le vostre giornate ringraziando la vita. Solo così tutti i vostri problemi, non saranno solo tali, ma saranno delle piccole situazioni da trasformare in positività nel miglior tempo possibile”.

Ente Clown&Clown

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